Tecniche di Karate: elenco completo (parte 2)

Tempo di lettura: 8 minuti
tecniche di karate

In questo secondo articolo vediamo l’elenco completo delle tecniche di Karate di difesa, ognuna corredata con spiegazione. Se vi siete persi il primo articolo, potete leggerlo a questo link Tecniche di Karate: elenco completo (parte 1).

Nel Karate il repertorio delle tecniche è molto vasto, e questo si traduce in un’ampia versatilità di questa arte marziale. Un ampio repertorio di mosse permette un impiego in contesti molti diversi per la difesa personale. Esistono tecniche di attacco a mano aperta, tecniche a mano chiusa (es. pugno frontale, montante, gancio), gomitate, prese, calci, strangolamenti, così come per le tecniche di difesa esistono parate a mano aperta, parate a mano chiusa, spazzate, e altro ancora.

L’ampio repertorio di tecniche del Karate è dovuto alle sue origini relativamente antiche, e agli influssi provenienti sicuramente da altre arti marziali e da altre discipline. E’ assodato che il Karate sia nato nelle isole Ryūkyū della prefettura di Okinawa, e abbia avuto contaminazioni cinesi. Possiamo infatti trovare chiari riferimenti di origine cinese e non solo: alcune posizioni potrebbero essere state ereditate dal Kung Fu, così come è probabile che alcune tecniche di calcio o di pugno siano derivate dalla Muay Thai.

Nel Karate le tecniche di difesa vengono chiamate uke waza. Questo termine giapponese si traduce letteralmente come “tecniche di ricezione” e indica tutte quelle azioni che hanno lo scopo di parare, deviare o bloccare un attacco avversario.

Le tecniche di Karate di parata possono essere trovate ed applicate in ogni aspetto della disciplina, che sia kihon, kata, e kumite. Nel kumite tuttavia spesso le tecniche subiscono delle modifiche per poter essere applicate con maggiore efficacia nel contesto dinamico dello scontro. Per la differenza tra kihon, kata e kumite rimando a questo articolo di approfondimento.

Ho cercato di redarre una tabella contenente un elenco il più completo possibile delle tecniche conducendo ricerche sui nomi esatti, sulla traduzione, e sulle corrette modalità di esecuzione. Tuttavia non escludo che possano esserci ulteriori tecniche oltre quelle elencate, anzi è molto probabile, come ad esempio tecniche tramandate solo in alcuni stili di Karate, oppure altre che sono andate perse durante i decenni.

Ad ogni tecnica viene associato un livello di difficoltà nell’esecuzione, indicante quanto sia difficile applicare la tecnica correttamente. Più il valore è alto, tanto più complesso sarà utilizzare la tecnica con efficacia.

N.B.: la tabella verrà aggiornata periodicamente con l’aggiunta di foto e video sulla corretta esecuzione di tutte le tecniche di Karate.

Nome tecnicaPronunciaSignificato:
descrizione della tecnica.

Difficoltà di esecuzione: da 1 (facile) a 5 (difficile).
Age uke
(上受け)
aghe ucheParata ascendente:
è una tecnica di parata, utilizzata per bloccare attacchi diretti verso la testa o il viso. Il nome stesso, “age”, indica un movimento ascendente, che serve a intercettare e deviare il colpo in arrivo.
È una delle prime tecniche di Karate insegnate, nonché una delle più semplici (ma più difficile di quanto sembri all’apparenza).

Difficoltà di esecuzione: 2.
Awase uke
(合せ受け)

o

Sokumen Awase uke
(側面合せ受け)
awase ucheParata combinata a mani aperte:
è una tecnica di parata complessa nel karate che richiede una buona coordinazione e comprensione delle dinamiche del combattimento. Letteralmente significa “parata combinata a mani aperte” e implica l’utilizzo di entrambe le braccia.
L’obiettivo è di intercettare e deviare gli attacchi dell’avversario in modo fluido ed efficace.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Gedan barai
(下段払い)
ghedan baraiParata bassa:
è una tecnica di parata fondamentale, per difendere la parte inferiore del corpo dagli attacchi. Il nome significa “spazzare via” in giapponese e si esegue spostando il braccio in diagonale verso il basso e all’esterno, deviando l’attacco.

Curiosità: a differenza della maggior parte delle tecniche di Karate di parata (“uke”), questa non ha il suffisso “uke”. Ciò indica una tecnica di esecuzione diversa, probabilmente anche con funzionalità di contrattacco.

Difficoltà di esecuzione: 3.
(Gedan) Juji uke
(十字受け)
giugi ucheParata con le braccia incrociate ad “X”:
è una tecnica di blocco nota come blocco incrociato. In questa tecnica, le mani devono essere incrociate a formare una “X” per bloccare un attacco basso.
Ad esempio possono essere parati un attacco portato con un calcio basso e una ginocchiata all’inguine.

Curiosità: si può trovare nei kata Heian Yodan e Kanku Dai.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Haishu uke
(背手受け)
aisciu ucheParata con il dorso della mano:
è una tecnica di parata che prevede l’utilizzo del dorso della mano per deviare un attacco. È una parata versatile e utile per difendersi da una vasta gamma di colpi, sia lineari che circolari.

Curiosità: si trova in alcuni Kata, come il Bassai Dai.

Difficoltà di esecuzione: 4.
(Jodan) Juji uke
(十字受け)
giugi ucheParata con le braccia incrociate ad “X”:
è una tecnica di blocco nota come blocco incrociato. In questa tecnica, le mani devono essere incrociate a formare una “X” per bloccare un attacco alto (ad esempio un attacco con un bastone).
La tecnica è analoga alla variante (Gedan) Juji uke, che viene usata invece per parare colpi bassi.

Curiosità: si può trovare nel kata Heian Yodan in versione con mani aperte.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Kakuto uke
(鶴頭受け)
cacuto ucheParata con l’articolazione del polso (polso a testa di gru):
è una tecnica di parata eseguita con il polso, e nello specifico
viene utilizzata la parte anteriore del polso con la mano a formare una testa di gru.
Il suo impiego è per deviare gli attacchi in arrivo, sfruttando la parte del polso (e non la punta a testa di gru).
È una delle tecniche di Karate di parata più difficili da eseguire.

Difficoltà di esecuzione: 5.
Keito uke
(鶏頭受け)
cheito ukeParata con la base del polso e mano a testa di gallina:
è una tecnica di blocco che richiede precisione e controllo. Il nome si riferisce alla forma a becco che assume la mano durante l’esecuzione.
Durante l’esecuzione il polso deve essere leggermente piegato, formando una sorta di becco con l’indice e il medio. Le altre dita sono leggermente chiuse a pugno. Al momento dell’impatto, il “becco” della mano intercetta l’attacco avversario, deviandolo o assorbendone la forza.
È particolarmente efficace per parare attacchi bassi, come i calci alle gambe.

Curiosità: è utile in situazioni di combattimento ravvicinato, dove è necessario parare attacchi rapidi e imprevisti.

Difficoltà di esecuzione: 5.
Morote uke
(諸手受け)
morote ucheParata con entrambe le mani (parata rafforzata):
è una tecnica che prevede l’utilizzo di entrambi gli avambracci per bloccare un attacco. La sua efficacia risiede nella combinazione di forza e resistenza, rendendola ideale per respingere colpi potenti e vari.
Al momento dell’attacco, gli avambracci devono essere portati verso l’esterno, incrociandoli leggermente.
L’impatto deve avvenire sulla parte carnosa dell’avambraccio, evitando ossa e articolazioni.

Curiosità: può essere eseguito alto, medio, o basso, rispettivamente per parare attacchi alla testa, al corpo o alle gambe.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Nagashi uke
(流し受け)
nagasci ucheParata deviante con il palmo della mano:
è una tecnica usata per parare un attacco di pugno al viso, o alla parte alta del busto.
Per eseguirla, è necessario allungare la mano aperta davanti al corpo con il palmo rivolto internamente.
La parata deve essere eseguita con il palmo della mano, che deve guidare l’attacco dell’avversario oltre la propria testa.

Curiosità: viene spesso utilizzata in applicazioni o nel kumite in combinazione con un attacco gyaku zuki.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Mami Gaeshi
(浪返し)
nami gaesciOnda di ritorno:
è una tecnica di piede eseguita per bloccare un attacco portato all’inguine.
La tecnica può essere usata anche come percossa verso l’interno coscia o il ginocchio dell’avversario.
Può essere anche applicata come fuga da un tentativo di aggancio del piede in una proiezione.

Curiosità: viene eseguita nel kata Tekki Shodan, con la posizione di Kiba Dachi.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Osae uke
(押え受け)
osae ucheParata pressante:
è una tecnica di parata eseguita con il palmo della mano, che spinge (pressa) verso il basso.
L’obiettivo è di parare un attacco di braccio/pugno, deviando verso il basso il colpo.

Curiosità: è presente in molti kata, tra cui Heian Nidan e Kanku Dai.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Otoshi Tettsui uke
(落し鉄槌受け)
otosci tetzui ukeParata discendente con la mano a martello:
è una parata eseguita caricando il colpo in alto sopra la testa, e
spingendo con forza verso il basso per deviare una tecnica
dell’avversario diretta all’addome.
La tecnica termina con il dorso del pugno rivolto in avanti e l’avambraccio parallelo
al terreno.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Riken o uraken uke
(裏券受け)
urachen ucheParata con il dorso del pugno:
è una tecnica di parata che utilizza il bordo esterno del proprio avambraccio per deviare un colpo in arrivo.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Shuto uke
(手刀受け)
sciuto ucheParata con il taglio della mano:
è una tecnica di blocco fondamentale nel karate che coinvolge l’uso del bordo esterno della mano (shuto). Il punto di impatto è il taglio della mano, la parte più dura e ossea. Questa tecnica è versatile e può essere utilizzata per difendersi da una vasta gamma di attacchi, soprattutto pugni.
Esiste anche la sua applicazione come tecnica di attacco.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Sokumen
(側面)
socumenVedere Sokumen Awase uke
Soto uke
(外受け)
soto ucheParata media:
è una tecnica di parata usata per parare attacchi a livello medio.
Il soto uke ha la funzione di guidare l’attacco fuori dal bersaglio.

Difficoltà di esecuzione: 2.
Sukui uke
(掬い受け)
sucui ucheParata a cucchiaio (o parata raccolta):
questa tecnica è usata per bloccare un calcio basso di un avversario. Allo stesso tempo, si usa questo blocco per catturare (raccogliere o agganciare) la gamba dell’avversario per preparare un contrattacco o per buttarlo a terra.

Curiosità: è presente nel kata Bassai Dai.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Tate shuto uke
(立て手刀受け)
tate sciuto ucheParata con la mano a taglio verticale:
è una tecnica che si esegue distendendo il braccio, e portando la mano a taglio verticale nell’ultima fase. La tecnica è versatile, dai molti usi, sia per la difesa che per l’attacco (anche con penetrazione).

Curiosità: si trova in molti kata, come Bassai Dai e Sochin.

Difficoltà di esecuzione: 5.
Teisho uke
(低所受け)
teiscio ucheParata con il palmo della mano:
questa tecnica di blocco utilizza un palmo aperto per deviare o bloccare un colpo in arrivo da un avversario. Questa tecnica è utilizzata da molti stili di karate come Shotokan e Goju-Ryu.

Curiosità: i blocchi a mano aperta possono essere trasformati in prese per tentare tecniche di grappling o leve articolari. Tuttavia, un blocco a mano aperta è anche più suscettibile a danni alle dita rispetto a un blocco a pugno chiuso.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Tekubi kake uke
(手首掛受け)
tecubi cache ucheBlocco del polso piegato:
è una parata eseguita con il polso in posizione di gancio, il cui obiettivo è di bloccare il pugno dell’attaccante.

Difficoltà di esecuzione: 4.
Uchi uke
(内受け)
usci ukeParata interna:
è una tecnica di blocco utilizzata per bloccare attacchi diretti al corpo, come pugni o calci.
La parata viene eseguita portando il braccio con il pugno chiuso dall’interno verso l’esterno.
Il movimento è opposto alla tecnica del soto uke.

Curiosità: tipicamente viene eseguito in posizione medio/bassa (chudan). Può essere eseguito anche per una parata alta (godan) come per esempio per bloccare un calcio.

Difficoltà di esecuzione: 3.

Vuoi saperne di più su una specifica tecnica o stile di karate? Lascia un commento qui sotto e sarò felice di rispondere alle tue domande!

Nel prossimo articolo vedremo in dettaglio le tecniche di attacco con le gambe (calci).

Oss!

Bigliografia

  1. Gianni Tucci, Karate Katas Shotokan: da cintura bianca a cintura nera, 1990.

Ciao! Sono un informatico e karateka, appassionato da sempre di arti marziali e di cultura orientale, affascinato dal mondo della crescita personale. Amo la natura, la vita all'aria aperta, e la montagna. Sono cresciuto tra le colline del Chianti e oggi vivo a Firenze. scopri di più

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